Pedagogista e filosofo italiano. Dopo aver insegnato in vari licei di Stato, fu
chiamato all'università di Pavia, dove tenne la cattedra di Pedagogia dal
1923 al 1936, di Filosofia morale dal 1936 al 1938, di Filosofia teoretica dal
1938. Ebbe come maestro F. Masci, del quale seguì l'indirizzo kantiano.
Si interessò di problemi pedagogici, combattendo la concezione
gentiliana, che riduceva la pedagogia alla filosofia, e affermando l'importanza
della didattica. Coerentemente all'insegnamento kantiano accentuò il
primato del fare (il rapporto educativo, l'agire etico e l'esperienza
religiosa), considerandolo preminente rispetto all'attività teoretica.
Tra le sue opere si ricordano:
Le antinomie dell'educazione (1916),
Il
problema della scienza e l'educazione (1916),
Introduzione generale alla
pedagogia (1937),
Moralità e conoscenza (1940) (Piano di
Sorrento, Napoli 1884 - Pavia 1948).